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Le prime frequentazioni dell’area si collegano alla mitica città di Xiphonia, fondata dai Greci nel VII secolo a.C. Il mito è fortemente radicato nel territorio; i faraglioni sono infatti spesso identificati come i massi lanciati dal ciclope Polifemo alla nave di Ulisse nell’Odissea di Omero. Questo tratto di costa
Le prime frequentazioni dell’area si collegano alla mitica città di Xiphonia, fondata dai Greci nel VII secolo a.C. Il mito è fortemente radicato nel territorio; i faraglioni sono infatti spesso identificati come i massi lanciati dal ciclope Polifemo alla nave di Ulisse nell’Odissea di Omero. Questo tratto di costa
Le prime frequentazioni dell’area si collegano alla mitica città di Xiphonia, fondata dai Greci nel VII secolo a.C. Il mito è fortemente radicato nel territorio; i faraglioni sono infatti spesso identificati come i massi lanciati dal ciclope Polifemo alla nave di Ulisse nell’Odissea di Omero. Questo tratto di costa
Il territorio venne frequentato dall’uomo fin dall’antichità. Il toponimo infatti potrebbe derivare dal bizantino, con riferimento alla presenza di una chiesetta; secondo un’altra ipotesi il riferimento è all’arabo individuando il punto come “porto sicuro”. Qui sorse nel 1266 una tonnara, una delle più importanti
Il territorio venne frequentato dall’uomo fin dall’antichità. Il toponimo infatti potrebbe derivare dal bizantino, con riferimento alla presenza di una chiesetta; secondo un’altra ipotesi il riferimento è all’arabo individuando il punto come “porto sicuro”. Qui sorse nel 1266 una tonnara, una delle più importanti
Il territorio venne frequentato dall’uomo fin dall’antichità. Il toponimo infatti potrebbe derivare dal bizantino, con riferimento alla presenza di una chiesetta; secondo un’altra ipotesi il riferimento è all’arabo individuando il punto come “porto sicuro”. Qui sorse nel 1266 una tonnara, una delle più importanti
Il territorio venne frequentato dall’uomo fin dall’antichità. Il toponimo infatti potrebbe derivare dal bizantino, con riferimento alla presenza di una chiesetta; secondo un’altra ipotesi il riferimento è all’arabo individuando il punto come “porto sicuro”. Qui sorse nel 1266 una tonnara, una delle più importanti
Il Comune di Santa Flavia sorge a valle dell’antico insediamento fenicio di Sòlunto, una delle tre principali città puniche della Sicilia occidentale, assieme a Mozia e Palermo. Sòlunto fu fondata nel IV sec. a.C. I resti testimoniano il dominio cartaginese e romano e molti reperti sono oggi conservati
Il Comune di Santa Flavia sorge a valle dell’antico insediamento fenicio di Sòlunto, una delle tre principali città puniche della Sicilia occidentale, assieme a Mozia e Palermo. Sòlunto fu fondata nel IV sec. a.C. I resti testimoniano il dominio cartaginese e romano e molti reperti sono oggi conservati
Il Comune di Santa Flavia sorge a valle dell’antico insediamento fenicio di Sòlunto, una delle tre principali città puniche della Sicilia occidentale, assieme a Mozia e Palermo. Sòlunto fu fondata nel IV sec. a.C. I resti testimoniano il dominio cartaginese e romano e molti reperti sono oggi conservati
Il Comune di Santa Flavia sorge a valle dell’antico insediamento fenicio di Sòlunto, una delle tre principali città puniche della Sicilia occidentale, assieme a Mozia e Palermo. Sòlunto fu fondata nel IV sec. a.C. I resti testimoniano il dominio cartaginese e romano e molti reperti sono oggi conservati
Acireale si sviluppa nel territorio secondo uno schema costituito da un nucleo centrale, sede del centro principale, e da altri venti nuclei periferici, di cui cinque costieri (Capomulini, S. Maria la Scala, S. Tecla, Stazzo e Pozzillo). A partire dal 1169 durante il regno dei Normanni d’Altavilla, nacquero vari casali
Acireale si sviluppa nel territorio secondo uno schema costituito da un nucleo centrale, sede del centro principale, e da altri venti nuclei periferici, di cui cinque costieri (Capomulini, S. Maria la Scala, S. Tecla, Stazzo e Pozzillo). A partire dal 1169 durante il regno dei Normanni d’Altavilla, nacquero vari casali
Acireale si sviluppa nel territorio secondo uno schema costituito da un nucleo centrale, sede del centro principale, e da altri venti nuclei periferici, di cui cinque costieri (Capomulini, S. Maria la Scala, S. Tecla, Stazzo e Pozzillo). A partire dal 1169 durante il regno dei Normanni d’Altavilla, nacquero vari casali
Acireale si sviluppa nel territorio secondo uno schema costituito da un nucleo centrale, sede del centro principale, e da altri venti nuclei periferici, di cui cinque costieri (Capomulini, S. Maria la Scala, S. Tecla, Stazzo e Pozzillo). A partire dal 1169 durante il regno dei Normanni d’Altavilla, nacquero vari casali
Situata nella parte settentrionale della provincia di Trapani, Castellammare del Golfo sorge alle pendici del complesso montuoso di Monte Inici, sull’omonimo golfo che si estende da Capo San Vito a Capo Rama. Proprio sul Monte Inici sono stati ritrovati numerosi reperti archeologici
Situata nella parte settentrionale della provincia di Trapani, Castellammare del Golfo sorge alle pendici del complesso montuoso di Monte Inici, sull’omonimo golfo che si estende da Capo San Vito a Capo Rama. Proprio sul Monte Inici sono stati ritrovati numerosi reperti archeologici
Situata nella parte settentrionale della provincia di Trapani, Castellammare del Golfo sorge alle pendici del complesso montuoso di Monte Inici, sull’omonimo golfo che si estende da Capo San Vito a Capo Rama. Proprio sul Monte Inici sono stati ritrovati numerosi reperti archeologici
Situata nella parte settentrionale della provincia di Trapani, Castellammare del Golfo sorge alle pendici del complesso montuoso di Monte Inici, sull’omonimo golfo che si estende da Capo San Vito a Capo Rama. Proprio sul Monte Inici sono stati ritrovati numerosi reperti archeologici
Cefalù, il cui nome deriva dal greco Kefalè, che vuol dire capo, venne abitato fin dalla preistoria, come testimoniano le tracce rinvenute nelle grotte sul versante orientale della rupe. I resti di mura megalitiche, sulla riviera vicino alla porta Giudecca e al piede della rupe, nonché il cosiddetto tempio di
Cefalù, il cui nome deriva dal greco Kefalè, che vuol dire capo, venne abitato fin dalla preistoria, come testimoniano le tracce rinvenute nelle grotte sul versante orientale della rupe. I resti di mura megalitiche, sulla riviera vicino alla porta Giudecca e al piede della rupe, nonché il cosiddetto tempio di
Cefalù, il cui nome deriva dal greco Kefalè, che vuol dire capo, venne abitato fin dalla preistoria, come testimoniano le tracce rinvenute nelle grotte sul versante orientale della rupe. I resti di mura megalitiche, sulla riviera vicino alla porta Giudecca e al piede della rupe, nonché il cosiddetto tempio di
Cefalù, il cui nome deriva dal greco Kefalè, che vuol dire capo, venne abitato fin dalla preistoria, come testimoniano le tracce rinvenute nelle grotte sul versante orientale della rupe. I resti di mura megalitiche, sulla riviera vicino alla porta Giudecca e al piede della rupe, nonché il cosiddetto tempio di
L’Ecomuseo Mare Memoria Viva è sito all’interno dell’Ex Deposito locomotive di Sant’Erasmo a Palermo. Il museo è nato nel 2014 grazie ad un progetto dell’associazione CLAC finanziato dalla Fondazione CON IL SUD in partnership con il Comune di Palermo – Assessorato alla Cultura.
Favignana presenta uno straordinario esempio di archeologia industriale dell’Ottocento: con i suoi 32 mila metri quadri di superficie, infatti, annesso all’antica tonnara è un complesso sistema di magazzini e fabbriche per la lavorazione e conservazione del pescato oggi adibito a
Favignana è l’isola più grande delle Egadi, la “Perla” dell’arcipelago. Il nome risale al Medioevo e sembrerebbe derivare dal nome del vento Favonio proveniente da Ovest. La presenza umana a Favignana risale al Paleolitico superiore. Tracce di antichissimi insediamenti umani si hanno principalmente
Favignana è l’isola più grande delle Egadi, la “Perla” dell’arcipelago. Il nome risale al Medioevo e sembrerebbe derivare dal nome del vento Favonio proveniente da Ovest. La presenza umana a Favignana risale al Paleolitico superiore. Tracce di antichissimi insediamenti umani si hanno principalmente
Favignana è l’isola più grande delle Egadi, la “Perla” dell’arcipelago. Il nome risale al Medioevo e sembrerebbe derivare dal nome del vento Favonio proveniente da Ovest. La presenza umana a Favignana risale al Paleolitico superiore. Tracce di antichissimi insediamenti umani si hanno principalmente
Favignana è l’isola più grande delle Egadi, la “Perla” dell’arcipelago. Il nome risale al Medioevo e sembrerebbe derivare dal nome del vento Favonio proveniente da Ovest. La presenza umana a Favignana risale al Paleolitico superiore. Tracce di antichissimi insediamenti umani si hanno principalmente
Il Forte San Salvatore è un luogo storico e sede di uno dei musei della Marina Militare. Nelle sale nel Forte, sito nella porzione occidentale della Zona Falcata, sono allestite tre mostre permanenti dedicate agli eroi della marina militare italiana, alla cartografia dello Stretto di Messina
Il borgo di Isola delle Femmine è stato abitato dall’uomo primitivo, che ha lasciato traccia di sé nel Vallone della Cala, un paesaggio estremamente suggestivo fatto di montagne calve e scabre (cfr. Sommariva 2020). Diversi anche i reperti archeologici marini ritrovati nelle acque antistanti l’isola. Gli ultimi
Il borgo di Isola delle Femmine è stato abitato dall’uomo primitivo, che ha lasciato traccia di sé nel Vallone della Cala, un paesaggio estremamente suggestivo fatto di montagne calve e scabre (cfr. Sommariva 2020). Diversi anche i reperti archeologici marini ritrovati nelle acque antistanti l’isola. Gli ultimi
Il borgo di Isola delle Femmine è stato abitato dall’uomo primitivo, che ha lasciato traccia di sé nel Vallone della Cala, un paesaggio estremamente suggestivo fatto di montagne calve e scabre (cfr. Sommariva 2020). Diversi anche i reperti archeologici marini ritrovati nelle acque antistanti l’isola. Gli ultimi
Il borgo di Isola delle Femmine è stato abitato dall’uomo primitivo, che ha lasciato traccia di sé nel Vallone della Cala, un paesaggio estremamente suggestivo fatto di montagne calve e scabre (cfr. Sommariva 2020). Diversi anche i reperti archeologici marini ritrovati nelle acque antistanti l’isola. Gli ultimi
L’isola di Lipari venne abitata dall’uomo fin dalla preistoria e vide il passaggio di numerose popolazioni e stratificazioni socio-culturali. Al centro della storia mediterranea durante il periodo greco e pre-romano, insieme all’arcipelago, vide poi un alternarsi di vicende comuni a quelle della Sicilia
L’isola di Lipari venne abitata dall’uomo fin dalla preistoria e vide il passaggio di numerose popolazioni e stratificazioni socio-culturali. Al centro della storia mediterranea durante il periodo greco e pre-romano, insieme all’arcipelago, vide poi un alternarsi di vicende comuni a quelle della Sicilia
L’isola di Lipari venne abitata dall’uomo fin dalla preistoria e vide il passaggio di numerose popolazioni e stratificazioni socio-culturali. Al centro della storia mediterranea durante il periodo greco e pre-romano, insieme all’arcipelago, vide poi un alternarsi di vicende comuni a quelle della Sicilia
L’isola di Lipari venne abitata dall’uomo fin dalla preistoria e vide il passaggio di numerose popolazioni e stratificazioni socio-culturali. Al centro della storia mediterranea durante il periodo greco e pre-romano, insieme all’arcipelago, vide poi un alternarsi di vicende comuni a quelle della Sicilia
Il borgo sorge nei pressi del noto Parco Archeologico di Selinunte, città fondata da coloni provenienti da Megara Hyblea nel 650 a.C. Il centro greco ebbe vita breve, meno di 250 anni, ma riuscì a raggiungere i 100.000 abitanti e influenzare con battaglie e conflitti la storia della Sicilia. La guerra con Segesta
Il borgo sorge nei pressi del noto Parco Archeologico di Selinunte, città fondata da coloni provenienti da Megara Hyblea nel 650 a.C. Il centro greco ebbe vita breve, meno di 250 anni, ma riuscì a raggiungere i 100.000 abitanti e influenzare con battaglie e conflitti la storia della Sicilia. La guerra con Segesta
Il borgo sorge nei pressi del noto Parco Archeologico di Selinunte, città fondata da coloni provenienti da Megara Hyblea nel 650 a.C. Il centro greco ebbe vita breve, meno di 250 anni, ma riuscì a raggiungere i 100.000 abitanti e influenzare con battaglie e conflitti la storia della Sicilia. La guerra con Segesta
Il borgo sorge nei pressi del noto Parco Archeologico di Selinunte, città fondata da coloni provenienti da Megara Hyblea nel 650 a.C. Il centro greco ebbe vita breve, meno di 250 anni, ma riuscì a raggiungere i 100.000 abitanti e influenzare con battaglie e conflitti la storia della Sicilia. La guerra con Segesta
Le origini di Marzamemi sono strettamente connesse alla realizzazione dell’approdo e della tonnara nel XVII secolo. La storia del borgo è legata a quella di importanti famiglie e figure locali. Su iniziativa del Barone Calascibetta, furono edificate, a partire dalla metà del 1600, la chiesa, il palazzo e le case
Le origini di Marzamemi sono strettamente connesse alla realizzazione dell’approdo e della tonnara nel XVII secolo. La storia del borgo è legata a quella di importanti famiglie e figure locali. Su iniziativa del Barone Calascibetta, furono edificate, a partire dalla metà del 1600, la chiesa, il palazzo e le case
Le origini di Marzamemi sono strettamente connesse alla realizzazione dell’approdo e della tonnara nel XVII secolo. La storia del borgo è legata a quella di importanti famiglie e figure locali. Su iniziativa del Barone Calascibetta, furono edificate, a partire dalla metà del 1600, la chiesa, il palazzo e le case
Le origini di Marzamemi sono strettamente connesse alla realizzazione dell’approdo e della tonnara nel XVII secolo. La storia del borgo è legata a quella di importanti famiglie e figure locali. Su iniziativa del Barone Calascibetta, furono edificate, a partire dalla metà del 1600, la chiesa, il palazzo e le case
Il Mulino delle Saline Ettore e Infersa, opera di archeologia industriale del 1500, rappresenta il risultato di un restauro conservativo sia strutturale che meccanico che rende tutt’oggi funzionante la struttura. Il Mulino opera nel complesso processo di lavorazione del sale, permettendo
Il MuMa Museo del Mare Milazzo è un museo interdisciplinare dedicato alla protezione e all’educazione ambientale. Insieme alle istallazioni permanenti il museo ospita allestimenti temporanei di carattere scientifico ed artistico sulla biologia e sulla comprensione degli impatti antropici.
Ottocentesco stabilimento costruito per la produzione del vino “Marsala” ubicato all’interno dell’area archeologica di Lilibeo, a seguito dei lavori di ristrutturazione dei due grandi magazzini, nel 1986 il Baglio Anselmi è stato inaugurato nella sua nuova veste di spazio museale adibito all’esposizione dei
Il Museo del mare della pesca e delle tradizioni marinare “Franco Ruggeri” si trova a Furci Siculo, in provincia di Messina. Il centro costiero viveva di pesca sino ad un recente passato e possiede oggi una forte vocazione turistica. Il Museo dedicato a Franco Ruggeri testimonia e documenta
Il Museo del Mare delle Attività e Tradizioni Marinare e dell’Emigrazione, gestito dall’Associazione Culturale Sportiva Ricreativa Turistica “Marettimo”, mette in mostra la storia e la cultura dell’isola e dei suoi pescatori, narrandone i viaggi per mare che tra l’Ottocento e i primi del Novecento
Il Museo del Mare di Licata è nato su iniziativa del Gruppo Archeologico Finziade che dal 2013 ha avviato l’attività di recupero dei primi reperti archeologici con il suo nucleo subacqueo. Il Museo si trova in pieno centro storico, presso i locali del cinquecentesco chiostro Sant’Angelo;
Il Museo del mare è situato all’interno dell’Arsenale della Marina Regia di Palermo, risalente al XVII secolo. Il museo fu inaugurato nel 1997 dall’Associazione Culturale Museo del Mare e della Navigazione Siciliana “Florio”, costituita da un gruppo di appassionati che hanno
Il Museo del Mare Uzzareddu prende il nome della piccola imbarcazione un tempo utilizzata dai pescatori soprattutto per la pesca del tonno, l’antico gozzo. É nato dall’iniziativa di Antonino Paradiso, fondatore e promotore dell’omonima Associazione Culturale ed è allestito
Tappa intermedia della “Via del Sale” – itinerario lungo le saline del territorio compreso tra Trapani e Marsala – il Museo e il suo circondario sono testimonianza dell’antica pratica della salicoltura: un antico baglio seicentesco ed il suo mulino a vento che, grazie alle condizioni favorevoli
A Bonagia, frazione di Valderice riconosciuta dal presente Registro come Borgo marinaro di Sicilia, l’antica torre di avvistamento della tonnara ospita oggi il Museo. Al suo interno sono custoditi gli attrezzi e utensili un tempo impiegati nella pesca e nella lavorazione del tonno
Il Museo dell’acciuga e delle arti marinare è una struttura unica nel suo genere, fondata dai fratelli Girolamo e Michelangelo Balistreri. La famiglia Balistreri detiene dal 1947 un’azienda specializzata nella conservazione dell’acciuga locale e, facendo tesoro dei saperi raccolti nel corso
Il Museo della tonnara e del mare di Milazzo testimonia e documenta la cultura marinara e la presenza storica delle tonnare nella penisola di Milazzo. La pesca del tonno ha rappresentato sino ad un recente passato una realtà produttiva essenziale per l’economia di Milazzo e ne ha definito
Il territorio di Portopalo di Capo Passero è stato abitato sin dall’antichità, ma la reale fondazione del centro avviene su iniziativa di Don Gaetano Moncada che nel 1792 realizza un centinaio di abitazioni nei pressi della tonnara preesistente. Nell’Ottocento, l’economia del paese si divide fra marineria
Il territorio di Portopalo di Capo Passero è stato abitato sin dall’antichità, ma la reale fondazione del centro avviene su iniziativa di Don Gaetano Moncada che nel 1792 realizza un centinaio di abitazioni nei pressi della tonnara preesistente. Nell’Ottocento, l’economia del paese si divide fra marineria
Il territorio di Portopalo di Capo Passero è stato abitato sin dall’antichità, ma la reale fondazione del centro avviene su iniziativa di Don Gaetano Moncada che nel 1792 realizza un centinaio di abitazioni nei pressi della tonnara preesistente. Nell’Ottocento, l’economia del paese si divide fra marineria
Il territorio di Portopalo di Capo Passero è stato abitato sin dall’antichità, ma la reale fondazione del centro avviene su iniziativa di Don Gaetano Moncada che nel 1792 realizza un centinaio di abitazioni nei pressi della tonnara preesistente. Nell’Ottocento, l’economia del paese si divide fra marineria
Il versante siciliano che volge a sud-ovest, con la costa che si affaccia sul Canale di Sicilia, si apre verso il nord Africa intercettando i tonni dopo il loro viaggio riproduttivo. In questa lunga fascia costiera solo poche tonnare “di ritorno” sono emerse per pescosità e profitti concentrandosi
Una delle “tre punte” della Sicilia, abitata e frequentata sin dall’antichità, presenta una lunga fascia costiera quasi interamente bagnata dal Mar Ionio. Esposta al versante che guarda oriente, intercettava attraverso tonnare “di ritorno” i tonni che rientravano verso l’Atlantico dopo la riproduzione.
La costa messinese interessata dal passaggio dei tonni è quella del versante tirrenico che va dalla punta di Capo Peloro nei pressi dello Stretto di Messina fino al confine con la Provincia di Palermo. Questo tratto non presenta golfi di grande ampiezza, ma molte insenature e calette,
Questa fascia costiera si estende sul versante nord della Sicilia a partire dal Golfo di Castellammare ad Ovest fino ad Est al confine con la Provincia di Messina. In questo litorale si intercettano due golfi principali, quello di Palermo e quello di Termini Imerese, intervallati da numerose
Il versante occidentale della Sicilia mostra tre ambiti peculiari: l’ampio specchio del Golfo di Castellammare, il lungo litorale del trapanese fino alla Valle del Belice e l’arcipelago delle Egadi. Grazie alla sua posizione, questo lungo tratto di coste era uno dei primi ad essere interessato dal
La storia di Riposto è strettamente correlata a quella della Contea di Mascali e del vicino centro di Giarre. A partire dal 1124 le terre della Contea di Mascali vennero donate da Ruggero II al vescovo di Catania, l’abate Benedettino Ansgerio. Il territorio boschivo era molto esteso, superava le 1500 salme e
La storia di Riposto è strettamente correlata a quella della Contea di Mascali e del vicino centro di Giarre. A partire dal 1124 le terre della Contea di Mascali vennero donate da Ruggero II al vescovo di Catania, l’abate Benedettino Ansgerio. Il territorio boschivo era molto esteso, superava le 1500 salme e
La storia di Riposto è strettamente correlata a quella della Contea di Mascali e del vicino centro di Giarre. A partire dal 1124 le terre della Contea di Mascali vennero donate da Ruggero II al vescovo di Catania, l’abate Benedettino Ansgerio. Il territorio boschivo era molto esteso, superava le 1500 salme e
La storia di Riposto è strettamente correlata a quella della Contea di Mascali e del vicino centro di Giarre. A partire dal 1124 le terre della Contea di Mascali vennero donate da Ruggero II al vescovo di Catania, l’abate Benedettino Ansgerio. Il territorio boschivo era molto esteso, superava le 1500 salme e
Il territorio di San Vito Lo Capo venne frequentato dall’uomo sin dall’età preistorica, ma le prime attestazioni di insediamenti sono in parte legate alla leggenda. Si racconta di un villaggio chiamato Conturrana, seppellito da una frana intorno al 300 d.C. In quel periodo, a seguito del passaggio di San Vito
Il territorio di San Vito Lo Capo venne frequentato dall’uomo sin dall’età preistorica, ma le prime attestazioni di insediamenti sono in parte legate alla leggenda. Si racconta di un villaggio chiamato Conturrana, seppellito da una frana intorno al 300 d.C. In quel periodo, a seguito del passaggio di San Vito
Il territorio di San Vito Lo Capo venne frequentato dall’uomo sin dall’età preistorica, ma le prime attestazioni di insediamenti sono in parte legate alla leggenda. Si racconta di un villaggio chiamato Conturrana, seppellito da una frana intorno al 300 d.C. In quel periodo, a seguito del passaggio di San Vito
Il territorio di San Vito Lo Capo venne frequentato dall’uomo sin dall’età preistorica, ma le prime attestazioni di insediamenti sono in parte legate alla leggenda. Si racconta di un villaggio chiamato Conturrana, seppellito da una frana intorno al 300 d.C. In quel periodo, a seguito del passaggio di San Vito
ll territorio di Sciacca è abitato sin dalla Preistoria, con testimonianze ritrovate a Monte Cronio. Il primo insediamento accertato nel territorio di Sciacca è quello di Terme Selinuntine, fondato, nel VII secolo a.C., dai greci di Selinunte che furono sconfitti ad opera dei Cartaginesi. Durante il periodo
ll territorio di Sciacca è abitato sin dalla Preistoria, con testimonianze ritrovate a Monte Cronio. Il primo insediamento accertato nel territorio di Sciacca è quello di Terme Selinuntine, fondato, nel VII secolo a.C., dai greci di Selinunte che furono sconfitti ad opera dei Cartaginesi. Durante il periodo
ll territorio di Sciacca è abitato sin dalla Preistoria, con testimonianze ritrovate a Monte Cronio. Il primo insediamento accertato nel territorio di Sciacca è quello di Terme Selinuntine, fondato, nel VII secolo a.C., dai greci di Selinunte che furono sconfitti ad opera dei Cartaginesi. Durante il periodo
ll territorio di Sciacca è abitato sin dalla Preistoria, con testimonianze ritrovate a Monte Cronio. Il primo insediamento accertato nel territorio di Sciacca è quello di Terme Selinuntine, fondato, nel VII secolo a.C., dai greci di Selinunte che furono sconfitti ad opera dei Cartaginesi. Durante il periodo
Il contesto di Sferracavallo, nel litorale a nord del centro di Palermo, si estende tra i Monti Gallo e Billiemi all’interno di un golfo frequentato dall’uomo sin dal Paleolitico. Testimonianze di un primo villaggio di pescatori sono rintracciabili nel Quattrocento poiché una incursione dei pirati alla
Il contesto di Sferracavallo, nel litorale a nord del centro di Palermo, si estende tra i Monti Gallo e Billiemi all’interno di un golfo frequentato dall’uomo sin dal Paleolitico. Testimonianze di un primo villaggio di pescatori sono rintracciabili nel Quattrocento poiché una incursione dei pirati alla
Il contesto di Sferracavallo, nel litorale a nord del centro di Palermo, si estende tra i Monti Gallo e Billiemi all’interno di un golfo frequentato dall’uomo sin dal Paleolitico. Testimonianze di un primo villaggio di pescatori sono rintracciabili nel Quattrocento poiché una incursione dei pirati alla
Il Museo del Mare di Siracusa (SirMuMa), sito nella parte più antica della città, preserva e custodisce gli oggetti che testimoniano lo storico legame di Siracusa con il mare. È stato fondato nel 2000 con la mostra “I calafatari” ed è attualmente gestito e promosso dall’Associazione Museo