BORGATE DI ACIREALE Saperi del Mare

Acireale (CT)

Description

I SAPERI DEL MARE

Le antiche e tradizionali tecniche di pesca ancora oggi praticate ad Acireale sono la pesca con il palangaro derivante (di superficie) per la pesca ai grandi pelagici, il palangaro fisso (di fondo) per la pesca ai demersali (come merluzzi, naselli, scorfani) e la pesca con il tramaglio, rete utilizzata principalmente dalle imbarcazioni dedite alla piccola pesca artigianale. Quest’ultimo mestiere arcaico, tramandato di generazione in generazione, richiede un maggiore impegno per i pescatori, in quanto necessita di una specifica formazione all’armamento e di una particolare competenza nella riparazione delle reti, detenuta oggi solo da pochi addetti ai lavori ancora in attività.

Tra quelle precedentemente menzionate, la pesca praticata con maggiore dedizione è però quella dei grandi pelagici; quella acese è, infatti, la più grande flotta d’Italia specializzata nella pesca di alalunga, pesce spada e tonno rosso.

Le marinerie di Acireale erano in passato dedite principalmente alla pesca con la rete da posta derivante (ex spadare). Negli anni Novanta, quando con l’introduzione di nuove normative europee questo attrezzo fu vietato, i pescatori si convertirono all’utilizzo dello strumento più simile e più adatto alle proprie imbarcazioni: il palangaro. Questo tipo di attività si svolge da maggio a settembre: a maggio, infatti, si comincia la pesca del tonno, che dall’Atlantico si dirige verso il Mediterraneo; da luglio si pratica la pesca del pesce spada; l’alalunga si pesca, invece, per l’intero periodo.

Le antiche tradizioni marinare legate alle tecniche di pesca presentate sono state concretizzate, in tempi relativamente recenti, in sagre di prodotti ittici divenute ormai una vera e propria istituzione dei borghi marinari di Acireale: Sagra del pesce spada e del polpo di Pozzillo, Sagra del tonno bianco di Stazzo, Festa del pescatore e sagra del pescespada di Santa Maria la Scala, Festa del mare di Santa Tecla.

Sul territorio di riferimento insiste il cantiere navale del mastro d’ascia Massimiliano Bella, figlio di Alfio, anch’egli costruttore di imbarcazioni da pesca tradizionali in legno sin dagli anni Settanta e oggi in pensione. L’attività di Massimiliano Bella è molto variata rispetto a quella svolta in passato dal padre, poiché il lavoro della costruzione delle imbarcazioni si è ormai notevolmente rimodernato, adattandosi alla domanda del mercato, che ricerca la maestria e la perizia dell’antica arte dei mastri d’ascia, non più per la costruzione dei pescherecci (realizzati ormai quasi esclusivamente in resina, materiale più leggero e più sicuro), ma per imbarcazioni da diporto, per le quali si tiene una maggiore attenzione all’aspetto estetico.

Come anticipato, le imbarcazioni da pesca sono state rimodernate, i pescherecci in legno sono stati quasi tutti demoliti e ricostruiti. Pochi esemplari dei tradizionali gozzi in legno sono ancora presenti nei porticcioli dei diversi borghi marinari di Acireale, ma queste imbarcazioni erano generalmente costruite nel cantiere Rodolico (e decorate dal pincisanti Salvatore Finocchiaro) ad Aci Trezza, e sono oggi utilizzate durante alcune celebrazioni tradizionali.

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