CEFALÙ Celebrazioni Rituali

Cefalù (PA)

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LE CELEBRAZIONI RITUALI

La festa del SS. Salvatore, compatrono della città di Cefalù e titolare della Basilica Cattedrale di Cefalù, è la più importante celebrazione del calendario festivo del borgo marinaro.

I festeggiamenti religiosi prendono inizio il 28 luglio con la Novena di ringraziamento a Gesù Sabbaturi, composta da canti tradizionali in lingua siciliana la cui conoscenza è detenuta e promossa da alcune fedeli devote. La novena si conclude il giorno precedente alla festa, il 5 agosto.

Il 2 agosto si tiene il dispiegamento della bandiera (Appizzata ra bannera) del Cristo Pantocratore (raffigurato in uno spettacolare mosaico bizantino all’interno della basilica) tra le due torri della Cattedrale. Questo solenne momento è accompagnato da festeggiamenti come il suono delle campane a festa, l’esplosione di petardi e il giro della banda musicale per le vie del centro storico.

Il 5 sera, alla vigilia della ricorrenza della Trasfigurazione, si tiene una celebrazione religiosa, equivalente ai Vespri, denominata “Lucernale”, che richiama probabilmente le origini del rituale, legato al simbolo della luce e della rinascita.

Il cuore della celebrazione si tiene il 6 agosto, giorno in cui si svolgono il noto momento di intrattenimento ludico della ‘Ntinna a mare (vedi scheda successiva), la solenne processione per le vie del borgo e, intorno a mezzanotte, lo spettacolo pirotecnico.

La festa del SS. Salvatore è particolarmente sentita dalla comunità di Cefalù e dalle storiche famiglie di pescatori, che vi partecipano anche con l’allestimento di numerose edicole votive nel centro storico del paese, riccamente decorate con festoni, luminarie e ornamenti floreali. In occasione della celebrazione del SS. Salvatore è, inoltre, tradizione, per le famiglie locali, preparare la pasta a tajanu, che prende il nome dal tegame di terracotta dentro cui viene preparata. Pur non essendo una ricetta a base di pesce, e quindi non strettamente legata al mare, questo piatto tradizionale è centrale nei festeggiamenti e le famiglie detengono gelosamente il procedimento della preparazione della pietanza, che viene accompagnato da preghiere e benedizioni e che presenta varianti di famiglia in famiglia.

I festeggiamenti terminano con l’ammainabandiera del vessillo del Cristo Pantocratore.

La prima attestazione della celebrazione del SS. Salvatore è antichissima e risale al 1159, pochi anni dopo la fondazione della Basilica Cattedrale. I primi festeggiamenti non contemplavano probabilmente la processione, ma riguardavano piuttosto dei rituali della luce, come testimoniato dalla celebrazione del Lucernale.

Il periodo dei festeggiamenti coincide, probabilmente, con il periodo dell’antico “porto franco” di età normanna (XI sec.). Questa concessione era una disposizione dei regnanti, che stabiliva l’esenzione doganale per ogni sorta di generi e di animali ogni anno a Cefalù dal 2 al 10 agosto. «Questa antichissima usanza risale quasi certamente al tempo di Re Ruggero ed è confermata dalle fonti in un documento del 1566 che attesta l”immunitas nundinarum” concessa, in quegli anni, dal Vescovo mons. Faraone (1662-1578)» (Buttitta, Palmisano 2009: 142).

Al suono delle bombarde ed al dispiegamento della bandiera i mercanti potevano entrare per terra e per mare “in franchigia”.

Foto di Salvatore Ciano

Ogni anno dal 13 al 15 settembre si tiene la celebrazione di Maria Santissima Addolorata al Molo, cui la comunità dei pescatori è da sempre profondamente legata e che è celebrata anche in una edicola votiva presente alla Marina di Cefalù. Questa ricorrenza è di estrema importanza per i pescatori e per le famiglie che abitano nei quartieri a ridosso della vecchia marina, che in vario modo contribuiscono all’organizzazione della festa. La solennità dell’Addolorata al molo è, infatti, la principale festa religiosa della marineria cefalutana, in seno alla quale i marinai manifestano la propria devozione alla Madonna.

Fino ad un passato piuttosto recente i pescatori raccoglievano i fondi necessari alla realizzazione della festa, offrendo ognuno ciò che poteva. Con i fondi raccolti si organizzavano numerose iniziative per onorare i festeggiamenti, come concerti all’aperto e giochi (tra cui una seconda e ridimensionata versione della ’ntinna a mari); per un lungo periodo tra gli anni Sessanta e Novanta, in concomitanza di questi festeggiamenti, si è organizzata anche una Sagra del Pesce azzurro.

Nonostante alcune discontinuità, la celebrazione è messa in atto ancora oggi, con grande trasporto della comunità marinara. Il 15 settembre, l’ultimo giorno dei festeggiamenti, si tiene infatti una messa solenne e una processione per le vie del centro storico, nel borgo dei pescatori; entrambi i momenti sono accompagnati da canti tradizionali in lingua siciliana. La festa ha, inoltre, un forte carattere simbolico, in quanto la celebrazione della Madonna Addolorata evoca il dolore di tutte le madri, le mogli e le figlie che hanno perduto un caro in mare, onorando la memoria di tutti i morti in naufragio.

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