PORTOPALO DI CAPO PASSERO Borghi Marinari

PORTOPALO DI CAPO PASSERO

Description

IL BORGO MARINARO

Foto di Trolvag via Wikimedia commons

Il territorio di Portopalo di Capo Passero è stato abitato sin dall’antichità, ma la reale fondazione del centro avviene su iniziativa di Don Gaetano Moncada che nel 1792 realizza un centinaio di abitazioni nei pressi della tonnara preesistente. Nell’Ottocento, l’economia del paese si divide fra marineria e lavoro agricolo, con una popolazione in crescita. Fino al Novecento l’assenza di infrastrutture rallenta lo sviluppo e definisce una bassa qualità della vita per gli abitanti. Grazie alla presenza del porto e alla sua posizione strategica, il borgo subirà danni durante la Seconda Guerra Mondiale. Il centro è prima parte del territorio di Noto, poi di Pachino e diventa comune autonomo nel 1975.

La struttura urbana vede un grosso centro principale con distribuzione di altri piccoli nuclei insediativi posti a nord, in prossimità dell’antica tonnara, e a sud adiacente al grande porto. Il nucleo originario del borgo viene individuato nei pressi della Piazza Scalo Mandria, dove si trovano le cosiddette casuzze, un piccolo steccato di antiche abitazioni di pescatori che percorre la linea di costa a ridosso di una caletta. Il tessuto costruito è prevalentemente ortogonale a scacchiera con edilizia a schiera o in linea con basso numero di elevazioni. Nella immediata fascia costiera si distribuiscono ristoranti, magazzini e depositi; nei pressi del porto sorge il mercato ittico. In prossimità della spiaggia sono recentemente nati agglomerati e isolati di ville e strutture turistiche.

Portopalo di Capo Passero deve le sue origini e la sua prima vocazione produttiva alla pesca del tonno che, nelle particolari conformazioni morfologiche del territorio, trovava numerosi punti di contatto. L’Isola di Capo Passero e le “punte” che disegnano una linea frastagliata, creano idealmente due mari su cui la cittadina oggi si affaccia. La Tonnara di Portopalo distribuì le proprie strutture e attività infatti fra la terraferma e l’isolotto, con un ampio marfaraggio dotato di strutture per la trasformazione del pescato. La comunità nacque e si sviluppò cogliendo queste opportunità e dedicandosi a un proficuo ciclo di produzione, dalla pesca alla lavorazione, fino all’esportazione. Negli anni il sistema ampliò ulteriormente le sue specializzazioni coinvolgendo numerose specie del pescato locale; fra queste merita sicuramente una nota il gambero rosa di Portopalo ancora oggi troppo poco conosciuto.

Foto di Santino Quartarone

Non mancava però il legame con la terra: molte abitazioni vennero costruite infatti secondo il sistema del “baglio”, con un cortile interno in cui dedicarsi alle coltivazioni o dove ricoverare gli animali. Con un miglioramento della qualità della vita grazie alle diverse opportunità economiche il centro si ampliò espandendosi su quattro quartieri principali: Rione Canalazzo – Pizzuta e Rione Scalo Mandrie, i due più antichi, Rione Faro Cozzo Spadaro e Rione Porto. Ancora oggi alcuni rappresentati di ogni Rione, si sfidano in una competizione tra barche durante la festa patronale dedicata a San Gaetano.

La chiusura della Tonnara e i recenti trend di crescita turistica che hanno interessato la Val di Noto hanno spinto la comunità ad avviare e sviluppare numerosi servizi per la ricettività, l’ospitalità e la ristorazione. La pesca rimane però la vocazione principale e il cuore dell’identità cittadina; il mercato del pesce ne rappresenta infatti tutte le sue sfaccettature, stratificazioni e diversità.

Il borgo è dotato di un ampio golfo protetto da due moli. La porzione orientale definisce il porto vero e proprio, dotato di pontile e cantieri navali. L’approdo è in diretta connessione con il mercato ittico a conferma della grande valenza che l’attività di pesca ha per l’economia locale. Le numerose calette del territorio possono offrire piccoli spazi per l’ormeggio.

Tra le risorse architettoniche e paesaggistiche del borgo legate al mare si segnalano:

Foto di Santino Quartarone

Tonnara di Portopalo (si veda specifica sezione).

Forte di Capo Passero. Architettura militare situata sulla vicina Isola di Capo Passero, di fronte al centro principale. La struttura fu edificata fra il 1599 e il 1607 dagli spagnoli. Nei secoli successivi venne utilizzato come prigione, fino al Regno d’Italia in cui perse la sua funzione difensiva. Nel 1871 sulla terrazza venne insediato un piccolo faro, reso automatizzato intorno agli anni Cinquanta. Il fabbricato è stato restaurato nel 2005 con finanziamento del POR Sicilia 2000/2006.

Mercato del pesce. Struttura in stile razionalista progettata dall’Architetto Vincenzo Palazzotto nel 1977.

Faro dell’Isola delle Correnti. Isola che rappresenta il punto più a sud della Sicilia e importante punto strategico per la fascia costiera locale. Vi aveva sede un faro con strutture a supporto, oggi in disuso.

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