RIPOSTO E TORRE ARCHIRAFI Celebrazioni Rituali

RIPOSTO E TORRE ARCHIRAFI

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LE CELEBRAZIONI RITUALI

Ogni anno, il 29 giugno, si tengono a Riposto i festeggiamenti in onore di San Pietro, patrono del paese. In occasione della celebrazione si svolge la tradizionale processione a mare con le reliquie del Santo, durante la quale il simulacro viene portato in mare a bordo di un peschereccio e si tiene la benedizione del mare. Per celebrare il Santo patrono la processione giunge fino al molo di Torre Archirafi via mare, dove in alcune occasioni si celebra la messa. La festa è molto nota e richiama la partecipazione di numerosi fedeli, provenienti anche dai paesi limitrofi.

Il legame con il santo patrono e l’identità marinara è forte per i ripostesi; ciò si evince anche dagli epiteti affibbiati loro dai cittadini dei comuni vicini. Secondo quanto riportato da Correnti, infatti, «il campanilismo tra Giarre e Riposto scoppiò quando Giarre, nel 1815, ottenne l’autonomia comunale; ed ebbe carattere spiccatamente religioso. Poiché il santo patrono di Giarre è Sant’Isidoro Agricola, che è sempre accompagnato da un bue nella iconografia religiosa, i ripostesi definirono cornuti i giarresi; i quali, per ricambiare la cortesia poiché Riposto, paese di mare, ha per patrono San Pietro pescatore, che è sempre raffigurato coi piedi a mollo lungo la spiaggia, gratificarono i ripostesi dell’epiteto di piedi salati, e di tignusi, perché san Pietro è raffigurato calvo» (cfr. Correnti 2015).

La Madonna del Rosario, Santa patrona della frazione di Riposto e titolare dell’omonima parrocchia, verso cui tutti gli abitanti nutrono una sincera devozione, viene festeggiata ogni anno il 7 ottobre con le luminarie, la processione e i fuochi d’artificio nella Chiesa a lei dedicata. Con cadenza triennale, la terza domenica di agosto, si celebra la Festa Grande di S. Maria del Rosario. Per la festa di agosto le celebrazioni sono più magnificenti: vengono allestite luminarie per tutto il paese, il percorso della processione è più lungo e nei giorni precedenti alla festività si organizzano spettacoli e concerti in piazza.

Le due solennità religiose più importanti per gli abitanti del borgo, pescatori e coloni, sono l’Ascensione del Signore (mese di maggio) e la solennità della Madonna del Rosario. Esse coincidono grossomodo con l’inizio e la fine della stagione agraria e quella della pesca, legandosi pertanto in modo intrinseco alle attività produttive ed economiche del borgo, e dunque alla vita della comunità.

Inoltre, proprio questi due eventi religiosi, l’Ascensione del Signore e la Madonna del Rosario, vengono raffigurati in due grandi pale d’altare settecentesche di autore ignoto presenti all’interno della chiesa parrocchiale.

Foto di Giovanni Gallo

Da circa 25 anni si tiene ogni estate, tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, la Sagra del pesce spada presso la frazione di Torre Archirafi, che registra una grande affluenza. È una manifestazione eno-gastronomica durante la quale il pubblico ha la possibilità di degustare il pesce spada fresco pescato al largo dello Jonio, cotto in diverse preparazioni, ma in particolar modo alla brace condito con salmoriglio. Questo evento, che rientra ormai nella tradizione enogastronomica del territorio, suggella ulteriormente lo stretto legame tra il borgo, il mare e la pesca.

Sempre nel periodo estivo ha luogo a Riposto la Festa del pesce, manifestazione enogastronomica dedicata al pesce azzurro della riviera ionico-etnea, pescato giornalmente con sistemi immutati nei secoli. Pur essendo una manifestazione recente (circa 20 anni) essa ha il fine di promuovere i sapori del mare e delle tradizioni dell’antico borgo marinaro siciliano.

Il Palio delle botti di Eustachio, giunto nel 2022 alla XVIII edizione, è una festa popolare che, pur non avendo radici antiche, è molto sentita dalla popolazione di Riposto. Si tiene solitamente l’ultima settimana di luglio o ad agosto. È un evento caratteristico del territorio e vede protagonisti gli “spingibotti” delle varie squadre, che rappresentano quartieri, frazioni e contrade del paese: Scariceddu (Carmine), San Giuseppe, Immacolata, Matrice (San Pietro), Quartirello, Altarello, Torre Archirafi, Archi e Carrubba. I partecipanti, vestiti con i colori del proprio quartiere, si sfidano facendo rotolare le botti sul lungomare e attorno a Piazza San Pietro. Per l’occasione i quartieri e le frazioni sono addobbati a festa con fiori. Al vincitore viene donato un artistico trofeo che di anno in anno è custodito con molta cura dal quartiere che detiene il titolo di vincitore, assieme ad un premio ed a una quantità di vino offerto dagli sponsor del palio.

Questa manifestazione collega la cultura vinicola con quella marinara, celebrando l’importanza storica rivestita dalla Città di Riposto nel commercio dei vini dell’Etna.

Eustachio Laviefuille, viceré di Sicilia, è il personaggio storico che ha ispirato la manifestazione; egli nel 1752, per difendere le sue vigne dagli incursori, fece costruire in prossimità dell’attuale porto turistico un maniero, che poi nel 1923 venne distrutto.

Va ricordato inoltre, come precedentemente detto, che l’etimologia del borgo, Riposto, deriva dal siciliano ripostu ovvero “ripostiglio” o “cantina”. Fino al tardo Seicento il porto dell’attuale comune, soggetto alle incursioni dei pirati e dei corsari musulmani, fu popolato solo stagionalmente per motivi commerciali e militari, e solo a fine secolo si cominciarono a fabbricare le prime case di pescatori, che diedero vita ad un insediamento stabile a macchia di leopardo lungo la costa. Il principale utilizzo del porto fu dunque quello di fare da magazzino dei prodotti locali, in particolare del vino etneo, per le attività di esportazione. Il palio delle botti di S. Eustachio pone le sue radici in questi aspetti della storia di Riposto, celebrando l’importanza strategica del suo porto nello scambio commerciale.

Il periodo natalizio è un momento molto importante per la comunità dei pescatori di Torre Archirafi. Ogni anno nel periodo a cavallo tra Natale e l’Epifania si allestisce, infatti, il “Presepe vivente del pescatore” grazie al quale è possibile rivivere gli antichi mestieri del mare. Il 6 gennaio, ricorrenza dell’Epifania, si mette in scena lo sbarco dei re magi: tre figuranti ripostesi vestiti da re magi, giungono dal mare per portare i doni presso il presepe del pescatore, percorrendo tutto il molo. In seguito, un bambino che impersona Gesù Cristo viene portato in braccio da un patrozzu (padrino), che di solito è interpretato da un pescatore. In concomitanza con questa iniziativa si svolge anche una novena patrocinata dai pescatori e dalla gente di mare.

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